25 ottobre 2018

È arrivato l‘autunno che insieme ai suoi meravigliosi colori porta con sé cali di temperatura e i primi virus influenzali. I bambini sono tra i soggetti che tendono ad ammalarsi più facilmente, soprattutto all’asilo o a scuola, dove il contatto con i loro coetanei li espone più frequentemente al contagio. I virus influenzali si trasmettono per via aerea, attraverso minuscole gocce di saliva emesse quando si tossisce, si starnutisce e si parla. Il contagio è molto alto soprattutto nelle 24 ore che precedono l’inizio dei sintomi. Il periodo di incubazione è invece molto breve, in genere di 1-3 giorni.

 

Sintomi

 

I sintomi sono inizialmente febbre improvvisa, brividi, mal di testa, malessere, dolori muscolari, tosse secca. Successivamente, compaiono mal di gola, raffreddore, tosse più intensa e spesso dolori addominali, nausea e vomito. La febbre dura 4-5 giorni e di solito è così alta da preoccupare molto i genitori, soprattutto quando compaiono complicazioni come polmoniti, miositi (infiammazioni dei muscoli) e disturbi del sistema nervoso.

Prevenzione

 

Semplici misure di prevenzione possono tornarvi utili. Innanzitutto suggerisco di lavare spesso le mani e di scegliere un’alimentazione sana e ricca di frutta fresca. Un altro consiglio è quello di bere regolarmente acqua e bevande calde per un effetto mucolitico naturale, e di mantenere libere le vie respiratorie con una corretta igiene nasale. L’umidità relativa degli ambienti in cui soggiornano o dormono i bambini dovrebbe essere compresa fra il 40 e il 60%, per evitare che la secchezza delle mucose e la successiva infiammazione predisponga alla penetrazione dei virus.

La composizione del vaccino viene periodicamente modificata a seconda dei ceppi influenzali identificati come responsabili dell’epidemia in arrivo, con una protezione che dura circa 6-8 mesi. Ecco perché la vaccinazione deve essere ripetuta ogni anno.
Nei bambini sono somministrati vaccini non costituiti da virus interi ma da virus disintegrati o da sottoparticelle purificate, che hanno il vantaggio di avere un basso rischio di effetti indesiderati importanti.

Non preoccupatevi però, ci si può difendere dall’influenza con la vaccinazione!

I vaccini anti-influenzali sono abbastanza efficaci (proteggono circa l’80% dei soggetti vaccinati), sicuri e associati a minimi effetti collaterali come dolore, arrossamento, gonfiore, indurimento nel punto in cui è stato inoculato il vaccino, più raramente, entro 48 ore, modesti disturbi generali come malessere, febbre, dolori muscolari e articolari, e assai raramente possono verificarsi reazioni immediate di tipo allergico.

Nell’età pediatrica è importante vaccinare annualmente contro l’influenza i bambini di oltre 6 mesi che presentano una o più delle seguenti condizioni (rischio di complicazioni più elevato):

 

  • asma e altre malattie polmonari croniche;
  • cardiopatie importanti;
  • disturbi delle difese immunitarie;
  • neoplasie;
  • anemie congenite;
  • malattie che richiedano terapie a lungo termine con acido acetilsalicilico o con farmaci che abbassano le difese immunitarie;
  • diabete;
  • malattie renali croniche.

 

È consigliabile inoltre raccomandare la vaccinazione anche ai familiari e a chi è a stretto contatto con i bambini ad alto rischio. In questi casi il vaccino viene somministrato gratuitamente dalle ASL.
Nei bambini non affetti da patologie importanti, il vaccino può essere comunque consigliato, soprattutto se la gestione della malattia da parte della famiglia può essere difficoltosa per vari motivi. Tenete conto che è disponibile in farmacia a partire dalla fine di ottobre, e che va conservato in frigorifero tra +2/+8 C°.
In ogni caso, per avere indicazioni specifiche in proposito, è consigliabile rivolgersi al proprio pediatra, che conosce le condizioni socio-sanitarie del vostro bambino.

“L’influenza è una malattia virale, quindi non esistono terapie specifiche!”

 

Terapia

 

È importante mantenere buone condizioni di idratazione offrendo spesso ai bambini acqua, tè e camomilla poco zuccherati, a piccoli sorsi e a volontà. Non copriteli in maniera eccessiva, perché così facendo non si permette al corpo di traspirare e di disperdere calore. Cercate inoltre di preparare piccoli pasti facilmente digeribili e di non forzarli se non hanno appetito.

I farmaci antifebbrili vanno somministrati se la febbre è causa di malessere importante, tenendo in considerazione il paracetamolo come farmaco di primo impiego. Potrete decidere tra vari tipi di assunzione, come per esempio lo sciroppo, la cui dose in ml per ogni somministrazione è uguale alla metà del peso del bambino (es: bambino che pesa 15 Kg ml 7,5 di sciroppo ripetibili ogni 6 ore circa). Altrimenti, optate per le bustine e, se avete bambini più grandi, le compresse possono essere la giusta alternativa. Le supposte, che vengono assimilate meno bene e più lentamente, vanno riservate ai casi di vomito o di rifiuto a prendere le medicine per bocca. Potete scegliere anche l’ibuprofene, purché a stomaco pieno (se assunto a stomaco vuoto può causare problemi gastrici), che associa all’azione antipiretica quella antinfiammatoria.

I bambini di età superiore a 12 anni che si ammalano di influenza possono trarre beneficio da un farmaco antivirale (a base di zanamivir) che, assunto ai primi sintomi influenzali, sembra riesca a ridurre la durata della malattia.
Vi consiglio di far tornare i bambini a scuola solo quando saranno sfebbrati da almeno 48 ore.